Molto spesso, durante i miei frequenti viaggi in macchina, ascolto Virgin Radio. Mi è capitato così più volte, di sentire la pubblicità del programma Virgin Motel, e sono rimasta in particolare molto colpita dalle parole di uno dei suoi spot. Queste hanno suscitato in me varie riflessioni, e spunti che ho poi voluto approfondire…ma procediamo con ordine.
Queste sono le parole utilizzate da Blitch, il conduttore del Virgin Motel, nello spot in questione: “Sapete se c’è una cosa che mi da’ particolarmente fastidio sono le persone che continuano a mettersi ostacoli davanti per giustificare la loro immobilità. Chi continua a lamentarsi senza far niente per uscire da una situazione che li fa stare male. A volte mi sembra che alcuni facciano di tutto per essere infelici. E’ da vigliacchi. E’ molto più semplice essere infelici e lamentarsi che essere felici e rimboccarsi le maniche. Gli altri non mi capiscono, sono tutti contro di me, non mi succede mai niente di bello… discorsi patetici. Dietro ogni problema c’è sempre un’opportunità”.
Ho voluto provare a lanciare questa provocazione scrivendo questa frase su Yahoo Answer, una piattaforma online creata da Yahoo, all’interno della quale, suddivise per argomento, gli utenti iscritti posso trovare le risposte alle proprie domande. In questa piattaforma è possibile chiedere informazione che possono andare da dove trascorrere le vacanza, all’ingrediente segreto per la torta al cioccolato, da problemi con il PC, al testo di una canzone, da problemi personali, a riflessioni sulla vita e sull’uomo…
Ed è proprio in quest’ultima parte che ho voluto lanciare la mia provocazione: “cosa ne pensate? è vero quello che dice Blitch? e cosa pensate delle persone che si comportano così? perché fanno questo? Si tratta di paura? debolezza? codardia? O che altro?”
Dalle risposte a queste domande emerge una generale idea che tutto sommato sia effettivamente più facile, in quanto meno faticoso, rimanere nella propria infelicità che darsi da fare: “a volte l'uomo si comporta con la vita proprio come fa con la pioggia:passa il tempo ad aspettare che passi".
Mi sono poi però anche chiesta se questa pigrizia, questa fatica ad uscire da una situazione che non ci fa stare bene, non possa essere resa tale da ostacoli che noi stessi ci poniamo dinanzi, che la nostra immobilità sia data da una effettiva impossibilità a muoversi. Impossibilità creata alle volte dall’esterno oltre che da noi. E credo, che quando è il mondo che ci riserva “brutte sorprese”, siamo più facilmente in grado di reagire e lottare, perché sappiamo contro chi o contro cosa dobbiamo scontrarci. Il problema arriva quando gli ostacoli ce li mettiamo noi davanti.
Così ho posto una domanda successiva agli utenti di Yahoo Answer: “ognuno di noi deve fare i conti con i proprio limiti, e alle volte con i nostri personali ostacoli che ci impediscono di essere felici...che ci bloccano...che ci schiacciano...che ci incastrano in situazioni dalle quali è più difficile uscire che convivere... siete d'accordo? quali possono essere questi ostacoli? qual è/quali sono i vostri?”
E successivamente a questo, mi sono anche chiesta quanto coraggio sia necessario per superare questi ostacoli, e quale possa essere il ruolo dalla paura in questo caso. E soprattutto paura di cosa? Ecco la mia domanda: “
Serve coraggio per essere felici? La felicità è fortuna o lavoro? può fare paura la felicità? E quali possono essere le paure legate all'essere felici e al darsi da fare per costruirsi la propria felicità?”
Ed è stato soprattutto a quest’ultima domanda che ho ottenuto più risposte, più varie e più interessanti. Eccone alcune, che esprimono alcuni punti di vista sull’argomento.
C’è chi sostiene che non sia questione di coraggio o di paura ma che occorra solo porsi traguardi obiettivamente raggiungibili ed accontentarsi di quello che si ha.
C’è chi sostiene invece che effettivamente la felicità possa far paura, che forse a farci paura sia l'idea di essere felici e che questa felicità possa finire, oppure il pensare di non meritarsela. Oppure ancora può capitare di essere ormai troppo abituati ad uno stato interiore di tristezza o arrabbiatura, che la felicità sembra strana e spaventa.
C’è chi sostiene che la felicità stessa sia coraggio. Oppure che sia solo necessario sapersi abbandonare e non contrastare per raggiungere la felicità.
Oppure ancora, c’è chi sostiene che noi siamo ciò che pensiamo di noi stessi; se noi pensiamo di essere sfortunati, malati, infelici ecc queste cose ci capiteranno veramente. Che quindi significa che possiamo essere felici se vogliamo davvero esserlo.
C’è poi chi ritiene che per raggiungere la felicità serve coraggio, fortuna, serenità, forza, fede, autostima, umiltà, intelligenza, praticità, genialità, carattere, sicurezza....
Ed infine, riporto testualmente una risposta che si trova in linea con quello che è anche il mio di pensiero…
“Sì, serve coraggio perché molto spesso per essere felici dobbiamo cambiare tante cose nella nostra vita, e il cambiamento fa paura a molti, ed è anche faticoso. Più che la paura di essere felici, io credo ci siano la paura di fallire durante la ricerca della felicità e la paura che la felicità, una volta raggiunta, si riveli diversa da come ce la immaginavamo.”
Un grazie a tutti coloro che hanno espresso la propria opinione su Yahoo Answer.